Un progetto di Detto Fatto in collaborazione con i partner Alchemilla e Werea S.r.l, che propone percorsi di visita all’interno dei Musei destinati alle persone più fragili, con il supporto di strumenti digitali innovativi co-progettati con i destinatari finali dell’iniziativa.

Il digitale ha un forte potere inclusivo, può facilitare l’accesso ai contenuti, favorendo forme di fruizione più aperte, accessibili, coinvolgenti e interattive. Il progetto prevede la costruzione di corner multisensoriali co-progettati con gli operatori sociosanitari e collaudati dai beneficiari.

Il progetto pilota – partito nel 2021 – nasce dal dialogo con il Territorio, la Comunità, e le cooperative sociali di Consorzio Farsi Prossimo, prime destinatarie del progetto.

Abbiamo lavorato per realizzare percorsi di visita all’interno dei Musei destinati alle persone più fragili della comunità a partire dal tema – più che mai attuale – della salute mentale. Con gli operatori e gli ospiti di comunità di Consorzio e grazie a Werea srl abbiamo co-progettato un’interfaccia digitale multisensoriale che consente l’accesso alle opere d’arte secondo differenti modalità e coinvolgimento dei sensi.

Il risultato del lavoro è un ribaltamento di prospettiva: a partire dalla voce delle persone più fragili vogliamo costruire percorsi attrattivi e partecipativi che possano essere esperienza significativa per tutta la Comunità, in quanto siamo tutti potenzialmente fragili e colpiti dagli effetti di quasi due anni di pandemia!

Questo è solo l’inizio: LiberaMENTE si può riproporre in altri Musei o luoghi della comunità, i corner sono infatti componibili e facilmente trasportabili, ma è anche un’opportunità per dilatare il tempo e lo spazio dell’attività di visita ed esperienza museale, ampliando l’iniziativa a eventi pre-visita di preparazione e costruzione di un rapporto di familiarità con il museo e la sua storia, e a eventi post-visita, che prevedano anche attività laboratoriali o di rielaborazione dei contenuti.